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Immagine del redattoreBarbara D'Ambra

ARRAMPICATA INTEGRATA ED INCLUSIVA PER IL MIGLIORAMENTO E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE ESPERIENZE IN MOVIMENTO STILE DI VITA AL BENESSERE PSICOFISICO OLISTICO

Nasce un progetto ambizioso che era nei miei programmi da qualche tempo.

 Grazie all’opportunità che mi ha dato la struttura (dreamtime) di Perugia ho potuto mettere in pratica con grandi risultati,  ci hanno seguito e supportato la parte pratica del progetto inclusivo che vedeva nello specifico praticare arrampicata indoor.



Illustrerò perché ho scelto l’arrampicata, a cosa serviva, come ho introdotto nei percorsi già esistenti per sei clienti che si sono affidati a me per migliorare l’aspetto di vita con l’obiettivo di promuovere il movimento come stile di vita e promozione della salute, integrando anche l’arrampicata, mettendosi a disposizione di questo studio.



I sei clienti hanno un’età dai 30 anni ai 40, quattro donne e un uomo, persone che lavorano hanno la loro famiglia e vita, dalla persona più sportiva a quella meno, con le loro agilità e difficoltà, soprattutto in un’attività che non hanno mai praticato. Con strutture fisiche e mentali ben piantate. Quando ho fatto la mia proposta di integrare due sedute al mese di arrampicata e di includerla nei loro progetti motori che avevano con me, hanno aderito con entusiasmo.




Siamo partiti ad ottobre con sei sedute una ogni 15 giorni, entusiasti, ne abbiamo fatte 12 totali.

(La scelta di fare ogni 15 giorni è stata decisa da me proprio perché nei miei progetti, l’arrampicata era l’integrazione di lavori già esistenti, non doveva essere un carico eccessivo, non avendo l’obiettivo prestativo e muscolare specifico, ma di tipo esperienziale inclusivo psicosomatico neurologico e legato al problem solving).





Perché ho scelto l’arrampicata:

Nella mia pratica e studio da molti anni e avendo frequentato e fatto molte attività, nei miei programmi che faccio per i clienti che decidono di fare un percorso, programma, c’è un focus importante la variabilità, il cambiamento e più metodologie che si includono nei percorsi, proprio perché personalizzati e globali ma specifici.

Negli ultimi studi, nasceva l’esigenza di stimolare per promuovere la salute e fare in modo che i clienti non facessero le stesse attività che riducono l’apprendimento cognitivo e fisico.

Io eseguo più tecniche e metodi diversi nei miei lavori.

In un congresso di un biologo famoso Bruce Lipton, aveva dichiarato come il movimento incrociato riportasse a far funzionare i due emisferi del nostro cervello insieme, e spiegava come questa funzione specifica l’abbiamo dai 0 ai 7 anni, dopo i due emisferi cambiano i loro equilibri, chi usa più il destro chi più il sinistro e viceversa, che tutti i condizionamenti derivati dall’educazione famigliare e scolastica possono influenzare in quell’età la personalità del bambino /a.

Per poter cambiare un programma un condizionamento, che avviene in quell’età (poiché il bambino/a in quell’età vive mantenendo attive le onde theta del cervello che sono le onde dell’apprendimento che da quell’apprendimento fai (tuo e diventa tuo tutto ciò che arriva come informazione ed esempio visto).

Con il movimento incrociato ristabilendo l’utilizzo dei due emisferi insieme, si può cambiare quel programma quel condizionamento, quel trauma.

Per fare tutto questo non è solo il movimento incrociato ma anche la consapevolezza cognitiva e motoria, noi registriamo prima nelle cellule e nella pelle gli eventi, poi nella parte cognitiva ma solo dopo 12 anni ne possiamo avere una conoscenza cognitiva, il più delle volte non sappiamo codificare, perché sta nel corpo nelle emozioni ma non nel nostro sapere, la strada che il più delle volte prende questa informazione è il disagio il dolore la malattia, anche qui non sappiamo codificare.



Grazie all’epigenetica orma sappiamo che possiamo cambiare il campo di informazioni all’interno della cellula, più che fermarci al dna e al nucleo, molto importante lavorare sulla membrana e i suoi recettori.

Ad ottobre i ragazzi hanno preso queste informazioni, si sono dati un intento legata all’arrampicata, e visualizzato un loro programma condizionamento che volevano togliere scrivendolo, poi loro non dovevano essere focalizzati su quella cosa, io ho raccolto i loro scritti. Poi abbiamo iniziato la pratica.

  Obiettivo era creare nuovi percorsi neuronali, ed è importante perché:

1)      nutrire il nuovo pensiero (intento in questo caso e visualizzarlo) utilizzando tecniche di visualizzazione somatizzazione e incorporazione utilizzato come metodologia da movimento biologico.)

2)      lavorare sul respiro e i cinque diaframmi

3)      lavorare sulla parte cognitiva, consapevolezza nel sapere

4)      lavorare sulle emozioni nel corpo, dove si trovano e consapevolizzarle

5)      lavorare nel corpo fasciale respiratorio e motorio muscolare nella pratica in questo caso specifico grazie all’arrampicata, non serve un protocollo specifico, anzi più non ha (senso) nell’immediato più stiamo attingendo alla nostra parte del sistema nervoso inconscio che è il nostro 95% di noi. Più pratichi più le informazioni arrivano dal corpo e dalla parte cognitiva, grazie alla consapevolezza puoi (vedere) mole cose di te che non codifichi e non sai di essere, quell’essenza pura che è oltre una materia, un corpo, una famiglia un nome ecc, imparando ad integrare il tutto, nell’essere tutto.

6)      Nutrire nuove connessioni ci vuole tempo dai 3 mesi ai 12 mesi con costanza ma senza (diventare un allenamento automatizzato) li non c’è più consapevolezza.

7)      L’incubazione di questo lavoro che porta guarigione, e porta quel vissuto trattenuto nei tessuti nelle cellule nell’emozioni può con questo lavoro essere lasciato andare per poter creare nuove connessioni neurologiche, nuove emozioni, nuovi programmi mentali e motori, rigenerazione totale.

8)      Con me questo lavoro veniva integrato nei loro percorsi già esistenti, in più veniva fatta una meditazione specifica e integrata anche la tecnica di movimento biologico (visualizzazione, somatizzazione, incorporazione)

9)      Pratica di arrampicata libera l’istruttore (Roberto) non sapeva che progetto era , proprio per questo attingeva ad una sua parte del cervello (inconscia) utile per lui e per noi che ha dato dei frutti splendidi di risultati.

L’arrampicata attiva il sistema incrociato degli emisferi, nella gestione del movimento utilizza per primo il sistema fasciale soprattutto livelli bassi(principiante) di esecuzione del movimento riuscendo a sentire la gestione del respiro e delle emozioni, portando lucidità nel problem  solving, ciò non avviene più nel praticante di livello superiore perché il movimento è automatizzato e prestativo, l’utilizzo dei metaboliti e muscolari sono molto diversi.

Il respiro, colui che attiva sistema cardiaco e circolatorio e metabolico specifico, e attiva sistemi energetici muscolari specifici, nell’arrampicata bouldering, ma già diversi nell’arrampicata sportiva, i sistemi energetici muscolari e respiratori sono diversi. Nel praticante base questi lavori all’interno sono funzionali per gestire meglio la vita di tutti i giorni, per promuovere la salute e migliorare quei condizionamenti che non gli fanno vivere come più gli piace.

Nel praticante evoluto con obiettivo motorio allenante il tutto non ha significato perché non viene(visto), sono obiettivi diversi, ma poter fare entrare persone adulte che non avrebbero mai praticato questa attivtà utile che ti riporta nello sviluppo della persona in toto e in modo olistico primordiale è stato un grande passo per l’evoluzione, e credo sia molto importante esserne consapevoli e conoscere il tutto.

Nei sistemi organici l’arrampicata stimola l’organo fegato ( MEDICINA CINESE)

Il (fegato) che mantiene l’equilibrio dei movimenti nell’organismo, tutti i movimenti armonici garantiscono la nostra funzione vitale, trasporta il sangue al nutrimento e la funzione della termoregolazione alla corretta funzionalità di ogni organo ed apparato. Il fegato porta armonia equilibrio emozionale. Il fegato regola il ciclo della donna, il fegato è associato al pensiero intuitivo, dimora dell’anima etera, porta la pianificazione della vita e del suo senso, stimola ispirazione, immaginazione, la creatività. Sul fisico stimola i tendini le unghie, lacrime e gli occhi.

Promuove la flessibilità e adattabilità.

Il fegato è il comandante dell’esercito emana l’analisi della situazione e progettazione dei piani. Il cuore il sovrano l’imperatore.

Quando ci si muove il sangue va verso i meridiani.

Quando ti fermi il sangue va verso il fegato, quando l’uomo riposa il sangue torna al fegato.

 DA QUEL RIPOSO il fegato riceve sangue quindi può VEDERE.

 Il piede riceve sangue quindi può CAMMINARE.

 Il sangue arriva al palmo della mano, quindi può STRINGERE la mano ed AFFERRARE.

L’Arrampicata stimola e ripulisce il corpo energetico. (Dal libro di Carlos Castaneda)

Quando arrampichi il tuo corpo energetico si risveglia, lavorare in sospensione, serve per spezzare la forza di gravità esercitata sul corpo fisico e per consolidare quello energetico.

Tutte le esperienze lasciano traccia sul corpo, stare in piedi, comporta la distribuzione del peso corporeo e pressione gravità, tensione e rilassamento di alcuni muscoli. Cosi’ se state seduti, lo schema di consapevolezza del corpo cambia, rispetto la gravità esercita sul corpo fisico.

Nell’arrampicare, muoversi, rompe la forza di gravità, consente al corpo energetico di prendere il sopravento, inoltre non potendo vedere orizzonti lontani, ti permetti di concentrarti nell’immediatezza del momento.

Dal momento che non hai una storia dei sentimenti per agire nel momento senza riflettere, si diventa silenziosi, perché non ci sono parole per descrivere ciò che fai.

ARRIVANO NUOVE SENSAZIONI, NON SONO NEL BAGAGLIO DI ESPERIENZE PASSATE, AGENDO NEL SILENZIO PROFONDO ECCO NUOVE RETI NEURONALI, ECCO LA RIGENERAZIONE DLE CORPO FISICO DAL CORPO ENERGETICO NEL MOVIMENTO, SUCCESSIVAMENTE LA PARTE COGNITIVA APPRENDE E REALIZZA.

UNA MENTE CHE SI MUOVE UN CORPO CHE PENSA. NEL CORPO SI ELABORA IL PENSIERO COGNITVO E NELLA MENTE SI AGISCE GRAZIE NUOVE RETI NEURONALI. UNA CURA.

 

A maggio le persone che hanno praticato, hanno iniziato a (Vedere i risultati pratici, ognuno nel proprio aspetto e situazione).

In realtà proprio ora che si fermano che avranno i risultati migliori.

Prendersi del tempo post attivtà è fondamentale per avere risultati.

Non fare è agire senza agire. Senza parole etichette, agendo nel profondo silenzio.

La  pratica focalizzata, organizzata, precisa , intuitiva  da parte mia che grazie alla conoscenza , consapevolezza, pratica umile da cliente ma in realtà ho mosso il tutto senza dire ma sapendo che strada si faceva, in più praticando da cliente ho potuto sentire, vivere, vedere e conoscere ciò che scrivo e quello che hanno vissuto le persone che praticavano, conoscendo tutto di loro, le paure, i limiti, facendo questa attività che a tratti piaceva a tratti no, che era difficile, nel loro profondo sapevano che stavano viaggiando dentro di loro, andando realmente oltre i limiti infissi dai loro condizionamenti.

Nel mese di maggio per concludere personalmente senza far partecipare le persone ho fatto per tre settimane tre esperienze diverse di arrampicata, in tre strutture diverse. Mi ha dato ancor di più la visione ampia e il cambio di prospettiva rispetto alla stessa attività potendo usufruire e imparare da tre diversi istruttori e modalità di vivere la struttura e il concetto di arrampicare in un proprio vissuto delle persone e strutture che la fanno vivere, ho potuto vedermi in modo diverso nella stessa attività vivendo nella pratica quello che sapevo nella teoria e poter sviluppare nuove reti neuronali e personali, professionali. Grazie (amplierò anche questa esperienza.)

Per questo sono onorata alle persone che hanno dato il loro consenso a tutto ciò affidandosi completamente. Grazie illimitato dove la fiducia va molto più avanti del sapere, il sapere sta nel corpo la mente muove il cambiamento. Questo è il PERCHE’ ABBIAMO VISSUTO QUESTA ESPERIENZA.

SI PUO’ VOLARE SULLE ALI DELL’INTENTO.












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